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Emissione di un francobollo commemorativo di Aldo Manuzio, nel V centenario della scomparsa

(Autorizzata con D.P.R. 22 agosto 2014 pubblicato nella g.u. n. 248 del 24 ottobre 2014)

Poste Italiane comunica l’emissione, per il giorno 6 febbraio 2015, di un francobollo comme- morativo di Aldo Manuzio, nel V centenario della scomparsa, nel valore di € 0,80.

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in calcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: mm 30 x 40; formato stampa:

mm 26 x 36; formato tracciatura: mm 37 x 46; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: uno; tiratura: un milione e seicentomila francobolli; foglio: quarantacinque esemplari, valore “€ 36,00”.

La vignetta raffigura, entro una cornice ovale, un’incisione del XIX secolo raffigurante Aldo Manuzio realizzata da S. Maffeis e pubblicata nel volume “Iconografia Italiana dall’epoca del Risorgimento delle Scienze e delle Arti fino ai nostri giorni”, edito nel 1856 dalla Società Editrice Milano.

Completano il francobollo la leggenda “ALDO MANUZIO”, le date “1449 - 1515”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,80”.

 

Bozzettista ed incisore: Rita Fantini.

L’incisione utilizzata per la realizzazione del francobollo è stata fornita da Luigi Sarallo del Centro di documentazione e promozione Culturale Itala Fatigati Salvagni.

 

Aldo Pio Manuzio, Aldus Pius Manutius (Bassiano, 1449 - Venezia, 6 febbraio 1515)

 

È stato un editore, tipografo e umanista veneziano. 

È ritenuto il maggior tipografo del suo tempo e il primo editore in senso moderno. Introdusse numerose innovazioni destinate a segnare la storia della tipografia fino ai nostri giorni.

Il contributo forse più significativo di Aldo Manuzio alla moderna cultura della scrittura fu la definitiva sistemazione della punteggiatura: il punto come chiusura di periodo, la virgola, l’a- postrofo e l’accento impiegati per la prima volta nella loro forma odierna, nonché l’invenzione del punto e virgola. È scomparso invece il “punto mobile”, usato da Aldo per chiudere le frasi interne al periodo.

Manuzio è considerato anche l’inventore del carattere corsivo (corsivo italico o aldino), che si richiamava alla scrittura carolina allora ritenuta di epoca romana, e usato per la prima volta nel 1501 per la sua edizione di Virgilio e poi nel 1502 nella sua edizione di Dante (il corsivo si chia- ma italique in francese e italics in inglese proprio a causa della sua origine nella tipografia veneziana di Manuzio). Esecutore di questo primo corsivo fu l’incisore dell’officina di Aldo, Francesco griffo. I suoi libri si riconoscevano dal suo marchio con un’ancora e un delfino.

Per i suoi volumi, Aldo introdusse, nell’editoria di cultura, il cosiddetto formato in ottavo (fino ad allora usato solo in talune operette a carattere religioso), diverso dal manoscritto e dagli incunaboli dell’epoca per la sua maneggevolezza, portabilità e per le sue piccole dimensioni. Le Aldine erano quasi un precursore dei libri tascabili odierni. Il nuovo formato fu presto adot- tato in tutta Europa.

Spetta ancora ad Aldo Manuzio il merito di aver pubblicato il primo catalogo delle proprie edi- zioni greche (1498) poi aggiornato con le successive opere latine e volgari (1503-13). Nei cata- loghi si trova notizia degli argomenti trattati nei libri, trascrivendone i capitoli e fornendo apprezzamenti elogiativi circa la validità dell’opera.

Manuzio editò il primo libro con le pagine numerate su entrambi i lati (recto e verso).

 

Le cinque intuizioni di Manuzio

1 - Il libro tascabile? L’ha inventato Manuzio.

2 - E il corsivo (che non a caso si chiama italic)? Opera di Manuzio. 3 - I best seller? Manuzio è stato il primo a stamparli.

Ha fatto vendere a Petrarca che ormai era morto e sepolto da mezzo secolo la siderale cifra

di 100.000 copie. Nel 1500!

4 - Rivoluziona la punteggiatura diventando il padre del punto e virgola. È il primo ad usarlo su

suggerimento dell’umanista Pietro Bembo.

5 - Aldo Romano Manuzio è il primo a concepire il libro come svago: inventa il piacere di leggere. uno strumento usato per pregare o per apprendere diventa un mezzo utile per trascorrere il tempo libero. Manuzio è il primo editore in senso moderno: prima di lui i tipografi erano rudi operai spesso ignoranti che ritenevano il libro un oggetto commerciale.

Manuzio invece è un raffinato intellettuale che sceglie le opere da stampare e sceglie i migliori collaboratori nel campo tecnico e del sapere.

 

Le prime opere

Aldo Manuzio diventa editore a 40 anni quando sbarca a Venezia nel 1489-1490, un’età matura per quei tempi. È stanco di leggere i classici greci e latini pieni di errori e decide di stamparseli in proprio.

Il primo libro che imprime la tipografia di Manuzio in calle Pietro a Sant’Agostino è una gram- matica gli “Erotemata” di Costantino Lascaris. È il febbraio del 1495 e inizia così l’attività della più importante officina di stampa del Rinascimento.

È la stampa in greco ad assorbire maggiormente Manuzio nei primi anni di attività e già dalle prime edizioni Manuzio introduce la stampa a 2 colonne per risparmiare carta, materia prima costosa e usa un elegantissimo carattere tondo approntato da Nicolas Jenson ma poi rivisto da Francesco griffo, l’orafo bolognese che realizzerà i primi caratteri corsivi.

Il capolavoro: Hypnerotomachia Poliphili

Dai torchi di Manuzio esce quello che per molti è considerato il più bel libro stampato, I’Hypnerotomachia Poliphili comunemente detta polifilo di 234 carte in folio con 172 incisioni di autore ignoto. un’opera pagana e lasciva scritta da un frate domenicano Francesco Colonna e con illustrazioni xilografiche a sfondo erotico, ma di fattura pregevole.

Hypnerotomachia significa sogno, amore, lotta. La trama consiste nel viaggio amoroso di Polifilo alla ricerca di una amante sfuggente Polia.

george Painter già responsabile degli incunaboli al British Museum riteneva che tra gli incun- aboli più importanti ci fossero la Bibbia delle 42 linee di gutenberg del 1455 e l’Hypnerotomachia Poliphili del 1499.

Il libro non ebbe molta fortuna e per molto tempo fu ritenuta un’opera di scarso valore letterario. Nel 2010 la casa d’aste londinese Christis ha venduto una copia del polifilo a 356.000 €.

 

La rivoluzione non si ferma

Nel marzo del 1501 Manuzio chiede al senato veneziano un privilegio per tutelare il nuovo carat- tere corsivo che si ispirava alle forme manoscritte in uso nelle cancellerie italiane del secondo 400. Avrebbe assicurato ai suoi libri l’eleganza e bellezza del manoscritto umanistico.

un’altra grandissima innovazione attuata da Aldo è il tascabile “libelli portatiles”.

Manuzio non è il primo a stampare lavori in piccolo formato (in ottavo) già utilizzato per i testi sacri. Ma è il primo editore a stampare i classici in ottavo.

Non pago di rivoluzioni nel libro geografico “De Atena” di Pietro Bembo introduce l’uso degli apostrofi, degli accenti, del punto e virgola.

Fonda un’accademia di studi greci per usufruire gratuitamente della consulenza dei letterati del tempo e migliorare la correttezza delle opere pubblicate.

Lo stile aldino è così famoso che non mancano le contraffazioni: i falsari sono italiani e francesi e a nulla varranno gli sforzi per contrastare questo fenomeno: Aldo stampa un elenco degli errori commessi dalle edizioni contraffatte. Così facendo compie un autogol clamoroso fornendo ai falsari un manuale per eliminare gli sbagli.

 

Il declino

Manuzio muore a Venezia il 6 febbraio 1515. Nei venti anni di attività ha pubblicato 132 libri. una media di 11 libri l’anno. una produzione incredibile se si pensa che la composizione dei libri è realizzata manualmente pescando i caratteri uno ad uno con le pinzette.

La dinastia dei Manuzio proseguirà l’opera editoriale fino al 1597, quando scompare Manuzio il giovane mettendo fine ad una dinastia di stampatori che hanno cambiato la storia del libro nel mondo.

 

Domenico Guidi                                  Scipione Salvagni

Sindaco di Bassiano                           Centro di Documentazione I. Fatigati-Salvagni

 

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