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Elea 9003 - il primo elaboratore a transistor

Nel Museo Storico della Comunicazione è presente una parte dell'elaboratore elettronico Olivetti Elea 9003, poter vedere nella sala del museo la console e i banchi di memorie è un'incredibile esperienza. Ci porta indietro agli albori dell'elettronica e ci ricorda che per circa 10 anni, dal 1955 al 1964, la Olivetti, leader mondiale nella produzione di macchine da scrivere e calcolatrici meccaniche, decide di sfidare l'egemonia americana nel campo elettronico.

Il punto più alto in quest'ambito si raggiunge nel 1959, anno in cui l’azienda di Ivrea lanciò e mise in produzione, prima al mondo, un computer totalmente a transistor, battendo sul tempo la già titanica IBM.
Stiamo parlando del calcolatore ELEA 9003, terza generazione di calcolatori mainframe sviluppati dall'Olivetti nella seconda metà degli anni cinquanta.
Il progenitore di questo calcolatore è la "Macchina Zero", prototipo progettato e realizzato tra il 1956 e il 1957 e reso operativo per la gestione dei magazzini della nuova fabbrica Olivetti aperta ad Ivrea. Questa macchina fu un tale successo che si decise di progettare una serie di calcolatori commerciali, la serie ELEA acronimo di  ELaboratore Elettronico Automatico ma con un voluto riferimento alla scuola presocratica di Elea, in Magna Grecia.
A differenza delle serie 9001 e 9002,l'Olivetti ELEA 9003 è stato il primo computer al mondo costruito interamente a transistor rappresentando quindi una pietra miliare dell’elettronica mondiale;per capire la portata di questa rivoluzione copernicana in ambito elettronico, basti pensare che il colosso mondiale dell'epoca, l'IBM, uscirà con il suo primo computer completamente a transistor pochi mesi dopo la commercializzazione dell'ELEA 9003.

Fino ad allora infatti c'erano solo calcolatrici meccaniche o pachidermici sistemi a valvole di maggiori dimensioni e minori prestazioni.

 

Il numero imponente di transistor integrati in Elea convinse la famiglia Olivetti a dar vita ad un’azienda dedicata alla loro produzione, la Società Generale Semiconduttori (SGS), poi ST Microelectronics.

Oltre alla completa transistorizzazione, l'ELEA 9003 presentava soluzioni d'avanguardia sia dal punto di vista logico e funzionale (operava in multitasking, potendo cioè gestire tre programmi contemporaneamente) che sotto il profilo del design, affidato ad un giovane Ettore Sottsass  che si aggiudicherà per quest'opera la V edizione del premio "Compasso d'oro". Questo riconoscimento, istituito nel 1954, è il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design: viene assegnato dall'Associazione Disegno Industriale con l'obiettivo di premiare e mettere in valore la qualità del design italiano. Nel 1959 oltre a Sottsass venne premiato Dante Giacosa, ingegnere e designer italiano considerato uno dei maestri della scuola motoristica italiana, per l'automobile Fiat 500.
Il successo di questo elaboratore, venduto in circa 40 esemplari, è frutto di diverse cause concorrenti:
la capacità di leadership e di vision di Adriano Olivetti– uno che, quando Steve Jobs non era ancora nato, affermava che il design è l’anima del prodotto; le geniali intuizioni del giovane ingegnere italiano di origini cinesi Mario Tchou e del suo piccolo gruppo di giovani ricercatori; l'amicizia tra il figlio di Adriano Olivetti, Roberto, con Tchou ed Ettore Sottsass.
Fiorisce così il sogno di una leadership italiana nella nascente industria elettronica, sogno che si infrange per le morti ravvicinate dell'ingegner Olivetti (1960) e di Mario Tchou (1961) e che posero un freno al lavoro del laboratorio. 
Nel 1964 l’Olivetti, a causa di gravi difficoltà finanziarie deve cedere l’intera Divisione Elettronica, che così passa alla multinazionale americana General Electric.
Termina in questo modo la sfida industriale dell’Olivetti nel campo della “grande informatica”, sfida propugnata dall’imprenditore illuminato e “visionario” Adriano Olivetti e finita per la miopia e il completo disinteresse della classe politica e industriale italiana verso un settore strategico per l‘intera economia nazionale.

                                                                                     
Alcuni dati sull'ELEA 9003  
  
Peso: Circa 5 tonnellate
Dimensioni:  spazio equivalente ad un campo da tennis (circa 25 x 13 m.) 
Consumo:    20 KW/h
Produzione:  dal 1959
Unità prodotte:   Circa 40
Costo:  800 milioni di lire, equivalenti a circa 10 milioni di Euro attuali

 

                                                                                                               (a cura di Nicola Lodato) 

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