Alan Mathison Turing nasce il 23 Giugno del 1912 a Londra, figlio di un alto funzionario dell’Indian Civil Service, manifestò fin dall'infanzia i segni di una mente molto al di sopra della media. Imparò a leggere da solo con un manuale in appena tre settimane e la preside della scuola elementare che frequentava affermò: «Ho avuto ragazzi intelligenti e laboriosi, ma Alan ha del genio puro».
Dal 1931 fu accettato al King’s College di Cambridge dove si interessò di Meccanica Quantistica, Logica e Probabilità, e dove fu anche allievo del filosofo, ingegnere e logico austriaco Ludwig Wittgenstein, si laureò nel ’34 con il massimo dei voti.
Nel ’36 si trasferì in America alla Princeton University per specializzarsi, qui pubblicò il fondamentale articolo ”On Computable Numbers, with an Application to the Entscheidungsproblem”, in cui descrisse la cosiddetta “Macchina di Turing”, ovvero una macchina logica universale programmabile per mezzo di un algoritmo cioè un procedimento capace di risolvere un problema attraverso un numero determinato di passi.
Tornerà in Inghilterra nel 1938 dove inizierà a lavorare segretamente per il Dipartimento di Criptoanalisi Britannico.
La vicenda umana del matematico e criptoanalista Turing, che alla fine sarà vittima della sua stessa unicità, si intreccia con le vicende della seconda guerra mondiale dove una macchina da guerra implacabile come quella tedesca, attraversava l’Europa a passo di carica abbattendo ogni resistenza, tanto da sembrare inarrestabile, forte oltre che di un poderoso sistema bellico anche di una ideologia basata sulla superiorità di una razza, quella ariana, rispetto alle altre. La genialità di Turing si rivela nella capacità di trasformare le astrazioni teoriche nella concretezza del progetto di una macchina elaboratrice a partire dalla sua idea della “Macchina di Turing”.
Proprio da questa idea il matematico Max Newman nel 1944 mise in campo il progetto della prima macchina elettronica dedicata alla decriptazione, denominata “Colossus”, il nome derivava dalle enormi dimensioni dell'elaboratore totalmente a valvole termoioniche, circa 1500, fu realizzata fisicamente da Tommy Flowers a Bletchley Park, un luogo che nel campo della decifrazione rimarrà nella storia. Gli Inglesi vi organizzarono un gruppo di lavoro segreto, Bletchley Park era una località a 75 km a nord-ovest di Londra, fuori mano nella campagna inglese, dove raccolsero un gruppo di matematici, tra cui Turing, umanisti, ingegneri, esperti di scacchi che a partire dal lavoro del gruppo di decriptazione polacco fece fare un salto di qualità epocale alle tecniche di decriptazione. Il progetto della macchina “Colossus” prese infatti le mosse anche dalla logica e dai risultati ottenuti dalla macchina “Bomba” creata da un gruppo di criptoanalisti polacchi fin dagli anni '30 per decodificare i messaggi segreti provenienti dalla marina tedesca; il sistema polacco si rivelò poi superato a causa della aumentata complessità della criptazione applicata ai messaggi dalla Germania. “Colossus”, decifrando circa 4000 messaggi al giorno, si contrapponeva idealmente alla macchina bellica tedesca, con la sua capacità di risolvere un problema in precedenza irrisolvibile: scardinare e quindi svelare la logica dei messaggi tedeschi generati in codice attraverso una classe di sistemi di cifratura denominati in gergo Inglese “FISH” a cui appartenevano “Enigma” e altri come “Tunny” e “Sturgeon”.
I successi di Bletchley Park grazie al lavoro di Alan Turing e allo sforzo di decine di matematici e altri studiosi diedero una svolta molto importante alla Seconda guerra mondiale, regalando infatti il vantaggio alle forze Alleati di conoscere in anticipo le mosse dei tedeschi.
(a cura di Alessandro Burgognoni)