fondazione proPosta
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La Posta Militare

La Posta militare nasce come particolare organizzazione del servizio postale per affiancare l’ordinaria rete degli uffici civili in tempo di guerra, facilitando le comunicazioni tra esercito e Paese.

Un raggruppamento operativo simile venne anche approntato per la posta da e per i marinai, anche se conobbe diversa fortuna e diverse modalità di gestione completamente, se si tiene conto delle differenze che esistono tra truppe di mare e truppe di terra.

L’originario apparato della Posta militare discende in linea diretta da quello dell’esercito piemontese che ne disegnò la struttura e le attribuzioni con un regolamento del 1859.

La dotazione base per ciascun ufficio prevedeva un certo numero di casse in legno con rinforzo in metallo che poggiate su sostegni, anch’essi in legno, consentivano, una volta fatta scendere l’apposita ribalta, di utilizzare un piano d’appoggio e una serie di scaffalature con tutta la strumentazione necessaria all’accettazione e all’invio di lettere, pacchi, cartoline, biglietti postali e via dicendo. Non di rado era presente, quando le condizioni logistiche lo consentivano, una postazione telegrafica.

 

Veri e propri uffici da campo consentivano così agli addetti di seguire ovunque i militari e di tenerli in contatto attraverso la posta tra di loro o con le famiglie.

Nel corso della seconda metà dell’Ottocento e almeno sino alla fine della Seconda guerra mondiale, la Posta militare funse da collegamento tra corpi di spedizione e madrepatria, rendendo meno doloroso il distacco da casa e non ci fu evento bellico, dalle campagne in Africa Orientale del 1885-1896 sino ai tragici fatti di Cefalonia nel 1943, che non la vide presente, e spesso in prima linea.  (Mario Coglitore)  

                        

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