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Il Carnevale di Putignano

Putignano è una città di antica origine peuceta costruita su tre colli a 375 metri sul livello del mare, dal quale dista 18 km. Attualmente ha una popolazione di circa 30.000 abitanti. Il suo borgo antico è di forma ellittica, protetto nei secoli da possenti mura ormai scomparse e da un ampio fossato che nel 1876 per volontà del Sindaco Giovanni Tateo fu trasformato in un ampio estramurale.

Per più di sette secoli Putignano è stata “nullius”, cioè alla diretta dipendenza del Papa per il potere spirituale e temporale, tramite il governo dei Benedettini per 200 anni e dei Cavalieri di Malta fino al 1808. Nei secoli gli abitanti di Putignano per il loro piccolo territorio si sono dedicati oltre che alla agricoltura anche al commercio di prodotti agricoli ed all’artigianato di qua- lità, con ottimi risultati nei mercati regionali. Infatti erano molto richiesti i tessuti di lana e di cotone lavorati a mano compresa una ottima e famosa felpa di cotone che alcune tintorie coloravano con maestria insieme ai filati. Altrettanto richiesti erano gli aratri, le zappe, le forbici da pota, i grossi chiodi per le scarpe (bullette), coltelli ed utensileria varia.

 

Questa indole operosa ha fatto sorgere in Putignano alla fine del 1800 le prime industrie, soprattutto alimentari e tessili. oggi è universalmente riconosciuta come la capitale degli abiti da sposa che esporta in tutti i Paesi del mondo. Dal 26 luglio 2000 la fama di Putignano è diventata interplanetaria in quanto, in questa data, al pianeta minore numero 7665 individuato tra le orbite di Marte e giove l’11 ottobre 1994 nel- l’osservatorio di Colleverde di Guidonia (ROMA), la International Astronomical union ha assegnato il nome PUTIGNANO con la seguente citazione:

Pittoresca cittadina italiana nella regio- ne Puglia famosa per il suo carnevale, le grotte e le tipiche case rurali note come trulli”.

 

Domenico Giannandrea

Sindaco di Putignano

 

Il Carnevale di Putignano è il più antico d’Europa ed il più lungo del mondo. Quest’anno festeggeremo la sua 621° edizione. esso ha inizio il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, con la “Festa delle Propaggini”. L’origine risale al 1394, anno in cui le reliquie di Santo Stefano furono trasferite dall’Abbazia di Monopoli a Putignano, per preservarle dagli attacchi saraceni. I contadini assorti a piantare viti con la tecnica delle “propaggini”, si sarebbero distolti dal pro- prio lavoro per gioire del clima di festa travolgente durante la processione, chiamata a custodire le reliquie. Secondo altri studi invece il 1394 segna il passaggio di “cristianizzazione” di una festa pagana in onore di Dioniso. Ancora oggi la festa delle Propaggini apre le danze del Carnevale di Putignano con poeti dialettali che si alternano sul palco della piazza cittadina per declamare versi satirici contro i politici, i potenti, abitudini sociali, ecc.

ufficialmente il periodo carnevalesco inizia, quindi il 26 dicembre con la festa delle propaggini, ma è a partire dal 17 gennaio, con la festa di Sant’Antonio Abate che il carnevale entra nel vivo con i giovedì: appuntamenti tradizionalmente dedicati a diverse categorie sociali in cui satira e divertimento si fondono.

Il più famoso è, ultimo in ordine cronologico, quello dei “cornuti” (o degli uomini sposati) che si celebra il giovedì grasso.

Inserita nei riti tradizionali c’è la festa dell’orso, ogni anno nel giorno della candelora il 2 feb- braio, a Putignano va in scena una vera e propria performance che ha come protagonista un orso dalle capacità magico-divinatorie.

Altro simbolo del carnevale di Putignano è Farinella, maschera ufficiale ideata negli anni ’50 dal grafico Domenico Castellano e prende il nome da un piatto tipico della tradizione putignanese. La farinella, appunto, è una sottilissima farina di ceci e orzo che solitamente si mischia a un sugo di pomodoro.

Fulcro del carnevale di Putignano però resta l’arte dei maestri cartapestai che ogni anno impastano carta, acqua e colla per forgiare giganti di carta alti oltre sette metri. Maschere, gruppi mascherati e carri allegorici si alternano a suon di musica e danze durante le tre domeniche del carnevale. L’ultima e più caratteristica sfilata si tiene il martedì sera, a seguito il secolare appuntamento con l’estrema unzione ed il funerale del carnevale. gli ultimi minuti di vita del carnevale si muovono al ritmo dei 365 rintocchi della campana dei maccheroni issata in piazza per scandire una festa finita.

 

Giovanni Paolo Loperfido

Presidente Fondazione Carnevale di Putignano

 

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