fondazione proPosta
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Emissione di tre francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” dedicati all’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, al Politecnico di Bari e alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

(Autorizzata con Decreto 10 dicembre 2014 pubblicato nella G.U. n. 8 del 12 gennaio 2015)

Poste Italiane comunica che il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il giorno 31 ottobre 2015, tre francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” dedicati all’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, al Politecnico di Bari e alla
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, nel valore di € 0,95 per ciascun francobollo.
I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia;
tiratura: ottocentomila esemplari per ciascun francobollo.
Caratteristiche del francobollo dedicato all’Istituto della Enciclopedia Italiana: caratteristiche del foglietto: il francobollo è impresso in un riquadro perforato posto in alto a sinistra del foglietto. 
Fuori dal riquadro sono riprodotti, in basso, una serie di volumi della Enciclopedia di Scienze, Lettere ed Arti, a destra il logo dell’anniversario dei 90 anni della fondazione dell’Istituto, mentre in alto è riproposto, in bianco e nero, un particolare dell’immagine riprodotta sul francobollo;
colori: cinque più oro; carta: patinata gommata, fluorescente; grammatura: 100 g/mq; formato carta e formato stampa: mm 40 x 30; dentellatura: 13 x 13½; formato del foglietto: cm 11,2 x 8,7.
Caratteristiche dei francobolli dedicati al Politecnico di Bari e alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma: colori: quattro per il francobollo dedicato al Politecnico di Bari; cinque per il francobollo dedicato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva,
non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: mm 40 x 30; formato tracciatura: mm 46 x 37; dentellatura:
11 effettuata con fustellatura; fogli: quarantacinque esemplari, valore “€ 42,75”.
Le vignette raffigurano rispettivamente:
• particolare della Sala di Lettura della Biblioteca dell’Istituto della Enciclopedia Italiana,
situata all’interno di Palazzo Mattei di Paganica in Roma;
• l’Aula Magna del Politecnico di Bari;
• una visione prospettica della moderna sede della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Completano i francobolli le rispettive leggende “ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA”,
“POLITECNICO DI BARI” e “BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI ROMA”, la scritta “ITALIA”
e il valore “€ 0,95”.

 

Bozzettista: Gaetano Ieluzzo.
Roma, 31 ottobre 2015

 

Istituto della Enciclopedia italiana Treccani

 

Ricorre nel 2015 il novantesimo anniversario della fondazione dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.
Su iniziativa dell’industriale tessile e senatore del Regno Giovanni Treccani degli Alfieri (1877-1961) e del filosofo Giovanni Gentile (1875-1944), infatti, il 18 febbraio del 1925, nasce a Roma,
a due passi dal ghetto, l’Istituto Giovanni Treccani, per dare anche all’Italia un’enciclopedia che sia espressione della sua cultura.
«...la più grande aspirazione della mia vita», scrive Giovanni Treccani, è di realizzare «una Fondazione per lo sviluppo delle scienze cui tanto deve il progresso civile e tecnologico del Paese».
Gentile, nominato direttore scientifico, si pone l’obiettivo di coinvolgere nell’impresa l’intera cultura nazionale, senza alcuna preclusione nei confronti degli intellettuali che non avevano aderito al fascismo; di fatto collaborano all’opera studiosi di diverso orientamento. L’indipendenza scientifica
e culturale del progetto (e poi della sua realizzazione) nei confronti sia del potere politico sia del controllo ecclesiastico è testimoniata, del resto, da molti documenti risalenti agli anni nei quali quella che oggi è conosciuta come la ‘grande enciclopedia italiana’ viene allestita.
Tra i numerosi studiosi di chiara fama coinvolti nell’opera vale la pena di menzionare almeno alcuni nomi: Federigo Enriques per la matematica, Federico Raffaele per la biologia e la zoologia,
Roberto Almagià per la geografia, Nicola Parravano per la chimica, Enrico Fermi per la fisica, Guglielmo Marconi per il settore delle radiocomunicazioni, Giulio Bertoni e Bruno Migliorini per la linguistica, Ugo Ojetti e Pietro Toesca per l’arte.
La partecipazione degli studiosi alla costruzione della prima enciclopedia nazionale è tanto più meritoria in quanto il compenso stabilito non è molto elevato: sessanta lire a colonna enciclopedica nel 1927 e nel 1928, cento nel 1931. Le difficoltà finanziarie dell’impresa inducono Giovanni Treccani a costituire nel 1931, con le case editrici Bestetti e Tumminelli e Fratelli Treves, la società Treves-Treccani-Tumminelli, finché nel giugno 1933 viene istituito con regio decreto l’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, società di importanza nazionale, con la partecipazione di cinque grandi enti
(Banco di Napoli, Banco di Sicilia, Monte dei Paschi di Siena, Istituto Nazionale delle Assicurazioni, Istituto Poligrafico) e sotto la presidenza di Guglielmo Marconi.
Tra il 1929 e il 1937 viene pubblicata dunque, al ritmo regolare di un volume ogni tre mesi per un totale di trentacinque, l’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, affermatasi da subito per la vastità dell’orizzonte culturale, la scelta dei collaboratori, l’ampiezza delle voci, l’organicità
del progetto e il rigore nella sua realizzazione. Tra il 1934 e il 1938 escono i fascicoli di aggiornamento destinati a confluire nella Appendice I, pubblicata, in volume unico, nello stesso 1938.
Quelli del secondo conflitto mondiale sono anni particolarmente difficili anche per l’Enciclopedia Italiana e vedono tra l’ottobre e il novembre 1943 – oltre all’interruzione della produzione di una Enciclopedia minore, in dodici volumi, avviata nel 1939 – il commissariamento straordinario dell’Istituto,
la sua chiusura con licenziamento generale e infine il trasferimento a Bergamo, mentre qualche mese più tardi, dopo la liberazione di Roma, il governo italiano nomina a sua volta un proprio commissario, inaugurando un regime di doppia amministrazione che durerà fino al settembre 1945.
I decenni dal secondo dopoguerra all’inizio degli anni Novanta, vedono la realizzazione di molti nuovi progetti che si affiancano a quelli della grande enciclopedia, sempre aggiornata nel tempo da una serie di appendici fino alla IX, che uscirà alla fine del 2015, e del Dizionario Biografico
degli Italiani, la cui pubblicazione, prevista sin dalla fondazione dell’Istituto, fu avviata nel 1960 (ma il pluridecennale lavoro preparatorio era iniziato già negli anni Venti). Il Dizionario Biografico, il più ampio repertorio biografico nazionale oggi esistente, copre la vita e le opere di italiani e
italianizzati che abbiano lasciato un segno nella storia artistica, culturale, politica, religiosa, scientifica e sociale d’Italia dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente ai nostri giorni ed è giunto nel 2015 all’ottantatreesimo dei cento volumi previsti dal progetto.
Accanto, dunque, alle due monumentali opere la cui realizzazione costituisce l’originaria ragion d’essere dell’Istituto, a partire dagli anni Cinquanta vengono redatte diverse opere tematiche e specialistiche: dall’Enciclopedia dell’Arte Antica, classica e orientale, a quella del XXI Secolo, passando
per l’Enciclopedia Giuridica, l’Enciclopedia dell’Arte Medievale, l’Enciclopedia delle Scienze Fisiche, Frontiere della Vita, e ancora l’Enciclopedia dei Ragazzi, l’Enciclopedia della Moda, l’Enciclopedia del Cinema, Federico II. Enciclopedia Fridericiana e Storia della Scienza, per citare solo alcuni dei punti d’interesse sviluppati dalla produzione dell’Istituto, accompagnati nel viaggio attraverso la storia e la cultura del nostro paese anche da collane dedicate alla pittura
e alla letteratura. 
Di rilievo, a partire dagli anni Duemila, è inoltre la pubblicazione di libri di pregio, che comprendono sia volumi d’arte – in particolare quelli dedicati alle città, ai siti archeologici, ai musei italiani – sia riproduzioni in facsimile di codici miniati.
Sin dalla sua fondazione l’Istituto della Enciclopedia Italiana si è proposto il fine di contribuire allo sviluppo della cultura umanistica e scientifica così come a una maggiore e migliore diffusione delle conoscenze e dei saperi nella società italiana. A tale compito hanno risposto, nel corso dei
decenni, le opere che sono state via via pubblicate, tutte sempre caratterizzate da altissimi standard di scientificità e di rigore critico.
All’esigenza di tener fede a tale compito si deve, tra l’altro, la scelta innovativa di rendere disponibile e liberamente consultabile online sul proprio portale una parte del patrimonio della banca dati dell’Istituto, opportunamente adattata allo specifico canale di utilizzo, ma pur sempre offerta con le medesime garanzie di correttezza e validità che la struttura scientifica ed editoriale assicura anche alla produzione cartacea.
L’Istituto, riconosciuto quale ente di diritto privato di interesse nazionale e istituzione culturale (l. 123/2 aprile 1980), è indipendente dallo Stato e da altri enti, anche per la parte finanziaria. La nomina del suo presidente, per l’importanza culturale che riveste, spetta al presidente della Repubblica.
La sede, originariamente stabilita in Palazzo Mattei di Giove in via Caetani, viene trasferita nel  1927 a Palazzo Mattei di Paganica in quella parte di Piazza Paganica che nel 1992 diviene, in omaggio alla lunga permanenza dell’Istituto e alla sua attività, piazza della Enciclopedia Italiana.

 

Massimo Bray
Direttore Generale
Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani

Politecnico di Bari
Il Politecnico di Bari è una università statale italiana a carattere tecnologico che svolge ricerca scientifica e didattica di eccellenza nel campo della matematica, della chimica, della fisica, dell’ingegneria e dell’architettura, a supporto dello sviluppo culturale, socio-economico e industriale
del territorio in cui opera. Istituito con Legge n. 245 del 7 agosto 1990, è l’unico, tra i tre Politecnici italiani, ad operare nel centro-sud ed eredita le attività della preesistente prestigiosa scuola di Ingegneria dell’Università di Bari, attiva sin dal 1943. Da tali solide tradizioni, di attenzione
al territorio, all’innovazione, alla ricerca e alla didattica, radicate nel capoluogo barese, il Politecnico di Bari ha esteso sin da subito la sua area di azione alle città di Taranto e Foggia, affinché potesse acquisire il ruolo di strumento promotore di sviluppo per ampie zone della regione
Puglia. Il Politecnico di Bari è una università di ricerca, la cui eccellenza è riconosciuta da organismi
di valutazione internazionali e indipendenti. Dall’analisi della autorevole classifica SCIMAGO 2014 il Politecnico di Bari risulta al 185 posto su 2710 international higher educational institutions per Normalized Impact della produzione scientifica mentre risulta al 45 posto per
l’excellence rate. 
La struttura di ricerca si basa su cinque macro-aree: Ingegneria industriale, gestionale e aerospaziale,Ingegneria elettrica, elettronica e dell’information technology, Chimica, fisica e matematica per l’ingegneria, Ingegneria civile e dell’ ambiente, Architettura e design, organizzate su base dipartimentale,
con un’aggregazione in cinque grandi strutture:
• Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione;
• Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management;
• Dipartimento Interateneo di Fisica “Michelangelo Merlin”;
• Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura;
• Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica.

Una gran parte delle strutture operative del Politecnico è ubicata in Bari all’interno del Campus Universitario “Ernesto Quagliariello”, mentre nelle immediate vicinanze hanno sede gli uffici amministrativi e le aree destinate ai grandi laboratori di ricerca e ai laboratori pubblico/privati.
La piazza centrale del Politecnico, “Atrio Claudio Cherubini”, rappresenta il luogo di incontro tra studenti e docenti, sede di eventi culturali all’aperto e di manifestazioni scientifiche ad ampia divulgazione. Da essa si accede alla prestigiosa Aula Magna di Ateneo, intitolata al primo Rettore del Politecnico, Attilio Alto. Una struttura di ben 500 posti, dominata al centro da un’imponente scultura in bronzo raffigurante il logo del Politecnico di Bari.

L’Aula è dotata di moderne tecnologie che consentono la trasmissione in diretta ed in alta definizione degli eventi che vengono proposti al suo interno.
Nel cuore delle strutture del Politecnico di Bari, proprio in prossimità dell’Aula Magna, vi è la zona denominata la “Galleria”, percorso abituale di quanti quotidianamente vivono il Campus Universitario. Lungo il suo sviluppo sono ubicate dieci opere di grande valore artistico, realizzate negli anni settanta da importanti artisti contemporanei: Alfio Castelli, Mirko Basaldella, Giuseppe Capogrossi, Umberto Mastroianni, Raffaele Spizzico, Giò Pomodoro e Michele Gregorio. Le sculture propongono esempi artistici di “forme astratte” di rara bellezza, nelle quali si riconosce la singolare relazione dei linguaggi artistici dell’arte del Novecento. A Taranto vi è la sede del Centro Interdipartimentale “Magna Grecia”, importante struttura per la ricerca e la didattica di contatto con il contesto culturale e produttivo dell’area ionico-salentina della Puglia e sede di moderni e innovativi corsi di laurea, che affronta, in concorso e sinergia
con altri soggetti e istituzioni, locali, nazionali ed internazionali, i problemi complessi propri delle scienze dell’ingegneria e dell’architettura.
Il Politecnico di Bari eroga tutti i livelli di formazione universitaria, dalle lauree triennali ai corsi di Dottorato di Ricerca, fino a innovativi corsi Master e Summer School. Alcuni dei corsi di laurea magistrale vengono erogati in lingua inglese. Massima è l’attenzione allo studente, che vede ripagato il proprio impegno in studi rigorosi con la acquisizione di professionalità estremamente richieste nel mondo del lavoro. Il Politecnico di Bari mantiene una ampia rete di collaborazioni
scientifiche internazionali con le principali università ed enti di ricerca mondiali, nonché collaborazioni didattiche per lo scambio di studenti e, in numerosi casi, accordi “double degree”.
Collaborazioni fruttuose esistono anche con numerosissime aziende, dalle grandi multinazionali alle piccole e medie imprese del territorio. Con tutte il Politecnico ha stabilito solidi rapporti basati sulla eccellenza dei propri ricercatori e giovani talenti e sulla propria credibilità scientifica.
I primi venticinque anni del Politecnico hanno visto l’avvicendarsi di sei Rettori che hanno guidato l’Ateneo in periodi di crescenti turbolenze per il Paese e per il sistema universitario: Attilio Alto (1990-1994), Umberto Ruggiero (1994-1997), Antonio Castorani (1997-2003), Salvatore Marzano (2003-2009), Nicola Costantino (2009-2013), Eugenio Di Sciascio (dal 2013).
Ciascuno dei Rettori, dei Docenti e del Personale tutto ha contribuito a rendere il Politecnico di Bari un polo per la promozione della scienza, della tecnica, della formazione e della cultura per l’intero paese, un’università tecnica che fa del suo essere nel Mezzogiorno d’Italia un carattere identitario e un’opportunità di sviluppo in un mondo globale.


Prof. Ing. Eugenio Di Sciascio
Rettore del Politecnico di Bari

 


Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Con i suoi 7.000.000 di volumi, 2.000 incunaboli, 25.000 cinquecentine, 8.000 manoscritti, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma è la più grande biblioteca d’Italia. Inaugurata il 14 marzo 1876 in un’ala del monumentale Palazzo cinquecentesco del Collegio Romano, sede dell’antica Bibliotheca Secreta o Major dei Gesuiti, costituì il nucleo originario della nuova istituzione, cui si aggiunsero i fondi manoscritti e a stampa di 69 biblioteche conventuali devolute al Regno d’Italia, dopo la soppressione delle corporazioni religiose di Roma nel 1873. Cento anni dopo la Biblioteca venne trasferita nella nuova sede, all’interno della zona archeologica del Castro Pretorio, fra la Città universitaria e la Stazione Termini, realizzata su progetto degli architetti Massimo Castellazzi, Tullio Dell’Anese e Annibale Vitellozzi. 

Inaugurato il 31 gennaio 1975, il nuovo complesso architettonico, realizzato in cemento armato, vetro e alluminio per una superficie di oltre 50.000 mq., è articolato in quattro corpi: il deposito dei libri che si sviluppa su dieci piani, gli uffici, l’atrio, gli spazi per le mostre e i convegni, una Sala conferenze e le 11 sale di lettura su un piano unico attraversato da un’ampia galleria centrale.
Gli spazi interni destinati al pubblico sono stati ristrutturati secondo le nuove esigenze di una moderna struttura bibliotecaria. La realizzazione del progetto, che ha privilegiato elementi curvilinei e materiali di ultima generazione, ha moltiplicato i punti di distribuzione dei libri; ampliato e organizzatoin aree tematiche le sale di lettura; creato nuove salette per incontri e seminari e una caffetteria;
risistemato i giardini interni. Anche lo spazio esterno è stato riorganizzato con la costruzione di un anfiteatro, un parcheggio e una più agevole strada di accesso illuminata da lampioni. Ultimamente è stato riprogettato lo spazio espositivo della Sala mostre, che è stata così adeguata a ogni genere di esigenza nel campo della promozione e valorizzazione dei beni culturali. 
Il patrimonio antico e moderno è accessibile attraverso servizi informatizzati di accesso, consultazione, riproduzione e prestito. Tra i compiti della Biblioteca: conservare la produzione editoriale italiana, incrementare il patrimonio bibliografico, produrre servizi bibliografici nazionali, promuovere la conoscenza e la lettura e potenziare la fruizione. Per ottemperare ai suoi fini istituzionali, attraverso l’Ufficio deposito legale e pubblicazioni minori, riceve dagli editori o dai
responsabili delle pubblicazioni, una copia di tutto quello che viene pubblicato su tutto il territorio nazionale, a norma del DPR 252/2006.
L’incremento delle raccolte della Nazionale, assicurato anche dai doni e dagli acquisti, ha privilegiato nel tempo l’indirizzo storico umanistico, senza tuttavia trascurare l’evoluzione degli studi scientifici. Le acquisizioni di interi fondi librari appartenuti a eminenti personaggi della cultura, primo fra tutti Ruggero Bonghi, hanno permesso di arricchire il patrimonio della Biblioteca di raccolte prestigiose e talvolta uniche. In particolare, la Biblioteca Nazionale di Roma, grazie a
una mirata politica d’incremento dei suoi fondi, si distingue per il patrimonio di raccolte librarie e archivistiche di autori contemporanei, tanto da costituire oggi uno dei poli più significativi e riconosciuti per gli studi sulla letteratura italiana del Novecento. La ricchezza e rarità documentariaè rappresentata da una parte dalle biblioteche d’autore di Enrico Falqui e di Giovanni Macchia, dall’altra dagli archivi e dalle carte autografe degli scrittori. Tra questi si incontrano nomi di primo piano quali Gabriele d’Annunzio e Pier Paolo Pasolini, ma anche tante altre figure che sono parte attiva della letteratura novecentesca, come Arturo Onofri, Giorgio Vigolo ed Enrico Pea. A tutto ciò si aggiunge la prestigiosa acquisizione dei manoscritti di Elsa Morante, avvenuta in più riprese
nel corso di un ventennio. Per la sua unicità e completezza l’archivio Morante può dirsi uno dei fondi d’autore più rilevanti a livello internazionale, tanto da aver sviluppato intorno a sé una ricca rete di ricerche e di interessi. L’area espositiva permanente Spazi 900 nasce, quindi, dalla consapevolezza di una precisa vocazione verso la cultura contemporanea della Biblioteca Nazionale, sottolineata del resto anche dall’architettura del suo edificio. Si sviluppa in due parti: il suo fulcro permanente è La stanza di Elsa, dove vengono ricreate le suggestioni del laboratorio di scrittura della Morante attraverso gli arredi originari che componevano il suo studio. Lo spazio della Galleria degli scrittori, invece, ospita a rotazione le mostre sulla letteratura contemporanea, attraverso
le raccolte della biblioteca.

Uno spazio audiovisuale consente la fruizione di filmati d’autore o tratti dalle Teche Rai. È in continuo incremento il patrimonio audiovisivo e multimediale.
Allo scopo di valorizzare le proprie raccolte e di rendere accessibili i propri documenti ad un numero sempre più elevato di lettori, la Biblioteca ha dato avvio a diversi progetti di digitalizzazione. Nell’ambito della collaborazione con importanti istituti bibliotecari italiani sono infatti nati progetti
di digitalizzazione i cui risultati, con i relativi documenti digitalizzati, sono visibili consultando il portale della Biblioteca digitale italiana.
La Biblioteca ha curato dal 1886 la pubblicazione del Bollettino delle opere moderne straniere e la pubblicazione dell’Indice generale degli incunaboli, 1943-1981. Nel 1989 ha costituito il Centro nazionale per lo studio del manoscritto, che conserva oltre 100.000 microfilm di manoscritti
posseduti dalle principali biblioteche italiane, pubbliche e private.
Le 11 sale di lettura costituiscono il nucleo attorno a cui le collezioni si sono sviluppate. Sono distribuite all’interno di aree dedicate a gruppi di materie affini. All’interno delle sale è possibile effettuare ricerche sui volumi e sui repertori bibliografici, consultare basi dati specializzate on-line e su cd-rom, prendere visione degli ultimi numeri di periodici specializzati in ciascuna disciplina, interrogare il catalogo in linea. È garantito l’accesso ai principali siti internet istituzionali
e a quelli specialistici per ogni materia. Complessivamente il materiale bibliografico in consultazione diretta disponibile nelle sale di lettura raggiunge i 200.000 volumi. Lo spazio destinato al pubblico dispone di 920 posti.
Attraverso una regolare programmazione di incontri, proiezioni, concerti, mostre e visite guidate, la Biblioteca vuole confermare nel circuito culturale il proprio ruolo propositivo oltre che di servizio, aprendo i suoi spazi anche a un pubblico non abituale con un’offerta diversificata e modulata su un ampio target.
Le manifestazioni coinvolgono autori ed editori, librerie, biblioteche, associazioni, protagonisti della cultura, in uno scambio continuo di linguaggi e di esperienze, dalla letteratura all’arte, al cinema, alla musica. La finalità è quella di comunicare il proprio patrimonio in relazione a temi e curiosità legate al contemporaneo, tenendo costantemente presente l’aspetto didattico e divulgativo, nella convinzione che sia indispensabile diffondere la conoscenza innanzi tutto al mondo giovanile delle scuole e degli Atenei.
La Biblioteca Nazionale, inoltre, promuove ed organizza attività di formazione nell’ambito delle discipline biblioteconomiche e delle funzioni istituzionali e presta attività di consulenza scientifica ad organismi pubblici e privati tramite le professionalità e le tecnologie di cui dispone.
Ogni anno sono organizzati corsi e seminari aperti a tutti, sono predisposte convenzioni con le diverse Università italiane e straniere per i tirocini formativi destinati agli studenti e periodi di volontariato. 


Andrea De Pasquale
Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

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