(Autorizzata con D.P.R. 9 marzo 2015 pubblicato nella g.u. n. 81 dell’8 aprile 2015)
Poste Italiane comunica che il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il giorno 15 giugno 2015, un francobollo celebrativo dell’Istituto Pia Società Figlie di San Paolo, nel centenario della fondazione,
nel valore di € 0,80.
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su
carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto:
carta bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua,
distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: mm 40 x 30; formato
tracciatura: mm 46 x 37; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: quadricromia; tiratura:
ottocentomila francobolli; foglio: quarantacinque esemplari, valore “€ 36,00”.
La vignetta raffigura un particolare della statua di San Paolo realizzata dallo scultore francese
Pierre Etienne Monnot nei primi anni del XVIII secolo e collocata nella Basilica di San giovanni
in Laterano in Roma.
Completano il francobollo la leggenda “FIgLIE DI SAn PAOLO”, le date “1915 - 2015”,
la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,80”.
Bozzettista: Maria Carmela Perrini.
Roma, 15 giugno 2015
Le Figlie di San Paolo – più conosciute come “Paoline” – nascono ad Alba, nelle Langhe cuneesi,
il 15 giugno 1915, dal cuore di un sacerdote illuminato, il beato Giacomo Alberione (1884-
1971), fondatore della Famiglia Paolina e pioniere nell’uso dei media a servizio dell’evangelizzazione.
Appena sedicenne, durante una prolungata preghiera davanti all’Eucaristia nel duomo di Alba
nella notte del 31 dicembre 1900, egli percepisce nella «particolare luce proveniente dall’Ostia»
l’invito di gesù: «Venite a me tutti»; avverte la necessità di essere gli apostoli di oggi, di far penetrare
il Vangelo nella società usando “i nuovi mezzi di apostolato”, soprattutto la stampa.
L’effetto di quella luce è una spinta incontenibile, per cui il giovane Alberione si sente profondamente
obbligato a prepararsi a fare qualcosa per il Signore, a servire la Chiesa e gli uomini e
le donne del nuovo secolo.
L’esperienza mistica di quella notte si tradurrà in un programma di azione che andrà chiarendosi
con il passare degli anni, grazie a nuovi interventi divini e ad una grande docilità all’azione
dello Spirito e alla Chiesa, docilità vissuta nei concreti impegni della vita, nella intensa e
costante preghiera.
Il carisma ricevuto, gradualmente illuminato e compreso, si manifesta di tale profondità, ricchezza
e fecondità da essere all’origine della fondazione di diversi istituti, chiamati a continuare,
nella Chiesa, la missione evangelizzatrice di San Paolo: la Società San Paolo, le Figlie di San
Paolo, le Pie Discepole, le Suore Pastorelle, le Suore Apostoline, quattro Istituti aggregati, l’associazione
dei Cooperatori Paolini.
L’incontro con Gesù Cristo, il Maestro via, verità e vita è stato per il beato Alberione la chiave
interpretativa di ogni evento e la spinta a valorizzare ogni nuova via per l’evangelizzazione. Di
qui l’esigenza di sostare quotidianamente e a lungo davanti al Maestro eucaristico, per mettere
poi mano alle iniziative apostoliche in suo nome. Contemplazione e azione in lui non sono mai
state disgiunte, ma hanno costituito un unico dinamismo o movimento che viene dall’Alto, perché
è l’amore di Cristo che muove alla missione. Convinto che «le opere di Dio si fanno con gli
uomini e le donne di Dio», egli ripeteva ai suoi discepoli che la santità non è un optional ma
un imperativo per il comunicatore paolino.
Lo Spirito Santo coinvolge nella fondazione e nello sviluppo della congregazione delle Figlie di
San Paolo una donna: Teresa Merlo (1894-1964), divenuta “Maestra Tecla”, collaboratrice
sapiente e fedele, prima superiora generale delle Paoline. Ricordandone gli inizi, ella stessa testimoniò:
«… ebbero un’origine ancor più umile e nascosta della Pia Società San Paolo. Anche
loro sorsero senza nome, senza casa, senza che alcuno se ne accorgesse. Il grano di senape è
uno dei grani più piccoli».
È con Maestra Tecla, ora Venerabile, che la comunità delle Figlie di San Paolo nasce e cresce: si
affina nella coscienza apostolica; si educa al rapporto profondo con gesù Maestro; costruisce
rapporti fraterni spontanei, radicati nella pazienza, nel perdono, nell’amore; si plasma con uno
stile proprio fatto di «semplicità, soprannaturalità, sveltezza».
Maestra Tecla vive il suo ruolo di mediatrice in piena consapevolezza, interpretando le direttive del
fondatore e applicandole alla situazione concreta. Con sapienza, assume senza timore i mezzi
della comunicazione moderna. Forma le giovani, a lei affidate, alla vita religiosa e al nuovo apostolato;
ne fa scrittrici, abili tipografe, addette al cinema e alla radio, responsabili di librerie. E le
manda per il mondo perché, diceva, «Tutto il mondo è per noi campo di apostolato».
L’apostolato delle Figlie di San Paolo, agli inizi della congregazione, trova nella stampa la forma
più efficace per l’annuncio del Vangelo. grazie all’accompagnamento formativo di don
Alberione e di Maestra Tecla, si radica la consapevolezza che la missione paolina è un modo
nuovo di evangelizzare, vero ministero di predicazione.
Animate da una forte sollecitudine apostolica, le Paoline cominciano a sperimentare la propaganda.
«Faremo entrare in ogni casa il Divin Maestro o con la vita di gesù, o con il Vangelo»,
ripete loro don Alberione. Vanno, dunque, di casa in casa; si rivolgono a collettività e a singole
persone, indistintamente. A tutti offrono con semplicità e affabilità la Parola di Dio. Sempre sulla
strada, senza un alloggio fisso e protezioni umane, queste giovani donne imparano ad adattarsi
a ogni situazione e crescono nell’audacia e nello zelo.
Fin dagli anni Trenta si va qualificando l’immagine della libreria, espressione “speciale” dell’apostolato
paolino. Alla libreria fanno capo tutte le iniziative in ordine alla diffusione. È modesta:
un bancone, uno scaffale, pochi libri… eppure essa è: luogo di predicazione, centro di
luce, tempio…
Ma l’apostolato paolino non si limita alla propaganda, alle librerie, alla tecnica tipografica. Le
Figlie di San Paolo “devono” attendere anche alla redazione, scrivendo i fogli, i periodici, i libri
che diffonderanno. Scrivere, per loro, è una priorità perché, diceva don Alberione:«La congregazione
sarà nel suo vero sviluppo quando nulla uscirà più dalle vostre tipografie se non ritoccato
o scritto da voi e dai Maestri delle Figlie di San Paolo»… Obbedienti alla parola del fondatore
e di Maestra Tecla, le Figlie di San Paolo si dedicano con successo all’apostolato redazionale,
mentre studiano con profitto. Don Alberione si rallegra molto nel vedere le prime biografie
dei Papi scritte dalle giovani paoline. A ogni volume appone personalmente l’introduzione, e
incoraggia a perseverare. nascono opere e collane pregevoli, in ambito patristico e catechistico.
L’ardore delle prime sorelle si esprime pure in coraggiose iniziative editoriali nel campo dei
periodici. In Italia, le Paoline danno vita a Famiglia Cristiana (che presto sarà affidata dallo stesso
fondatore alla Società San Paolo) e al settimanale femminile Così. Successivamente nasce la rivista
Via, Verità e Vita per la catechesi, e inizia la produzione di filmine e dischi catechistici.
Questa ondata di “progresso” si realizza anche all’estero.
Intanto la comunicazione diventa sempre più un fenomeno sociale che interagisce con molti
altri aspetti della vita. In questo contesto nasce un’attività apostolica prestigiosa in ambito ecumenico,
quella del Centro “ut unum Sint” (1950), per promuovere l’unità dei cristiani. nata in
Italia, progetta Missioni della fede e della Bibbia; edita una collana specifica Ut unum sint nell’immediato
pre-concilio (1959-1962) e la rivista ecumenica Ut unum sint (1960); organizza
corsi biblici per corrispondenza (1960). Questa iniziativa, scomparsa in Italia, è “rinata” in
Corea, dove contribuisce alla formazione biblica di migliaia di persone, cattolici e non.
L’apostolato, dunque, nel corso degli anni si sviluppa e si organizza. nuovi mezzi e nuovi linguaggi
si affermano, e vengono assunti con coraggio dalle Paoline. Si pensi al cinema e al merito
che ha avuto la Sampaolo Film nel diffondere pellicole di alto spessore morale e culturale a
passo ridotto, attraverso le agenzie presenti sul territorio. Si pensi anche alla radio, attraverso la
quale le Figlie intravedono un nuovo vasto campo di apostolato tra i popoli lontani dalla fede.
1915-2015. È trascorso un secolo da quegli inizi poveri e nascosti.
Quel piccolo «grano di senape» è cresciuto.
Sparse dal divino Seminatore in cinquanta paesi nei cinque continenti, sui passi di Alberione e
Tecla le Figlie di San Paolo continuano ad annunciare e a dare al mondo l’unica, vera “ricchezza”:
Gesù Maestro via, verità e vita. Ispirandosi all’audacia missionaria dell’apostolo Paolo, proclamano
il Vangelo attraverso l’intera gamma delle possibilità offerte dalla comunicazione:
con centri di produzione editoriale multimediale e digitale; riviste cartacee e on-line; librerie e altri
€ 1,00 In vendita presso gli uffici Postali, gli Sportelli Filatelici del territorio nazionale, gli “Spazio Filatelia” di Roma, Milano, Venezia, napoli, Trieste, Torino, genova e online sul
sito internet www.poste.it
centri di diffusione; siti web; radio, televisione (anche web radio e web tv); formazione critica
all’uso dei media; animazione biblica e sulla comunicazione.
Vivono con gioia e impegno questa missione 2300 consacrate in 230 comunità.
Fedeli all’invito del fondatore: «In cammino, Figlie di San Paolo!», continuano ad andare, convinte
che “i loro confini sono i confini del mondo”.
Sr. Anna Maria Parenzan
Superiora generale delle Figlie di San Paolo.