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Emissione di un francobollo celebrativo del 150° anniversario della proclamazione di Firenze a Capitale d’Italia

(Autorizzata con D.P.R. 22 agosto 2014 pubblicato nella g.u. n. 248 del 24 ottobre 2014)

 

La prima rilevante manifestazione pubblica di importanza nazionale nella stagione di Firenze capitale fu rappresentata dall’inaugurazione del monumento di Dante Alighieri nel 600° anniversario della sua nascita, realizzato dallo scultore ravennate Enrico Pazzi per Piazza Santa
Croce. La cerimonia si svolse il 14 maggio del 1865.
Il 18 novembre 1865 il nuovo Parlamento si insediò nel Salone dei Cinquecento dando il via alla IX legislatura del Regno d’Italia.

Poste Italiane comunica che il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il giorno 19 giugno 2015, un francobollo celebrativo del 150° anniversario della proclamazione di Firenze a Capitale d’Italia (racchiuso in un foglietto), nel valore di € 0,80.
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta patinata gommata, fluorescente; grammatura: 100 g/mq; formato carta: mm 30 x 40; formato stampa: mm 28 x 36; dentellatura: 13 ½ x 13; colori: cinque; formato del foglietto: cm 8,7 x 11,2; tiratura: ottocentomila esemplari. 
La vignetta raffigura Palazzo Vecchio avvolto da una fascia tricolore, con il giglio dello stemma del Comune di Firenze riprodotto in alto a sinistra.
Completano il francobollo la leggenda “150° FIRENZE CAPITALE D’ITALIA”, le date “1865 2015” e il valore “€ 0,80”.
Il francobollo è impresso in un riquadro perforato posto in alto a destra del foglietto. Fuori dal riquadro, a sinistra, è riprodotto un particolare dello stemma del Comune di Firenze.
Completano il foglietto, rispettivamente in alto e in basso, le leggende “150° FIRENZE CAPITALE D’ITALIA” e “FIRENZE CAPITALE D’ITALIA DAL 1865 AL 1870”; in basso a destra sono riportate le date “1865 2015”.
Bozzettista: Luca Vangelli.                             Roma, 19 giugno 2015


Il 3 febbraio 2015 Firenze ha celebrato il 150° anniversario della sua nomina a Capitale d’Italia.
La scelta della data come giorno d’inizio fu assolutamente casuale, frutto di istintiva reazione del re Vittorio Emanuele II ai disordini avvenuti a Torino il 21 e 22 settembre alla notizia del trasferimento della capitale, tumulti poi ripetutisi il 30 gennaio 1865 con un terribile bilancio di 52 morti e 187 feriti.
Il 2 febbraio il re convocò il Consiglio dei Ministri e decise di partire per Firenze il giorno successivo, eliminando ogni dubbio sulla possibilità di tornare sulle decisioni già prese in merito. La gazzetta ufficiale del 3 febbraio così comunicò il viaggio del re: “Questa mattina alle ore otto, S.M. il Re è partito da Torino per Firenze, accompagnato da S.E. il Presidente del Consiglio dei Ministri, generale Alfonso La Marmora”. La stazione era sfarzosamente addobbata e illuminata: le carrozze del corteo percorsero le vie del centro fino a Palazzo Pitti, fra due ali di folla festante. Le cronache narrano di un clima particolarmente
festoso ed accogliente con l’abbraccio fra il re e l’anziano ed autorevole senatore Gino Capponi.
Firenze ospitò la capitale per sei anni: Palazzo Vecchio accolse la Camera dei Deputati nel salone dei Cinquecento e il ministero degli Interni; gli uffizi accolsero il Senato, mentre la Presidenza del Consiglio e il ministero degli Esteri furono allestiti a Palazzo Medici Riccardi.
Lo spostamento della Capitale dette il via al cosiddetto Risanamento di Firenze. La città cambiò volto, adeguandosi al nuovo ruolo, attraverso l’opera urbanistica di Giuseppe Poggi. Furono abbattute le antiche mura ed al loro posto si realizzarono i viali di circonvallazione,
che culminano nel piazzale Michelangiolo. 
L’emissione di un francobollo celebrativo di Firenze capitale da parte del Ministero dello Sviluppo Economico è per tutta la città motivo di grande orgoglio e di vanto, in quanto ne testimonia il ruolo di universalità, unicità e bellezza, sottolineando ancora oggi la sua vocazione di città globale.
 

Dario Nardella
Sindaco di Firenze

 

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