fondazione proPosta
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Emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato alla Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro, nel 50° anniversario della fondazione.

(Autorizzata con Decreto 10 dicembre 2014 pubblicato nella g.u. n. 8 del 12 gennaio 2015)

 

Poste Italiane comunica che il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il giorno 22 giugno
2015, un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato alla Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro, nel 50° anniversario della fondazione, nel valore di € 0,80.
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su
carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta
bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito
in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: mm 40 x 30; formato tracciatura:
mm 46 x 37; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: cinque; tiratura: un milione e
seicentomila francobolli; foglio: quarantacinque esemplari, valore “€ 36,00”.
La vignetta riproduce il logo del 50° anniversario della Mostra internazionale del nuovo cinema
di Pesaro, in primo piano su un fondino caratterizzato da una rappresentazione pittorica della
costa adriatica.
Completano il francobollo le leggende “MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA”
e “PESARO 1965 - 2015”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,80”.
Bozzettista: Anna Maria Maresca.
Roma, 22 giugno 2015


Fondata e progettata da Lino Miccichè e Bruno Torri, la Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema ebbe luogo per la prima volta a Pesaro, dal 29 maggio al 6 giugno 1965, diretta dallo
stesso Miccichè, il quale ne restò alla guida sino al 1988. I motivi fondanti della manifestazione
sono già suggeriti nella sua “ragione sociale”, laddove viene usato il termine “nuovo cinema”.
La Mostra, infatti, aveva come scopo principale quello di scoprire, proporre, favorire la conoscenza
e la diffusione dei film di autori agli esordi i quali, con le loro opere, contribuivano in
modo significativo ad alimentare, appunto, il “nuovo cinema”. Ovvero, tutto quel cinema, peraltro
assai diversificato al proprio interno, che, da qualche anno, in diversi paesi del mondo, si
stava affermando sul piano artistico e culturale per la sua originalità creativa, per la sua volontà
di rottura nei confronti della tradizione cinematografica, per la sua capacità di manifestare nuovi
“sguardi”, nuove “idee di cinema”, nonché di perlustrare nuove aree tematiche. Protagonisti di
questa corrente cinematografica erano quegli autori che operando isolatamente (si pensi al russo
Andreij Tarkovskij) o collettivamente (si pensi a movimenti come la Nouvelle vague francese, o
il Cinema novo brasiliano o il New American Cinema statunitense, per fermarsi a quelli più noti)
avevano rivoluzionato il cinema a livello mondiale.
La Mostra di Pesaro nasce quindi, e in maniera molto marcata, come una manifestazione di tendenza,
e tuttavia, pur avendo come principale ragione fondante la presentazione di film appartenenti
alla famiglia del “nuovo cinema”, non intendeva configurarsi soltanto come un luogo
espositivo. Sin dalla prima edizione, alle proiezioni dei film vennero affiancati: convegni, dedicati
principalmente alla teoria e alla critica cinematografica, incontri di lavoro per contribuire
ad aprire sbocchi operativi a favore della realizzazione e della diffusione di opere riconducibili
al “nuovo cinema”, e, a partire dai primi anni Settanta, la pubblicazione di “Quaderni informativi”
e di libri per meglio consentire l’approccio critico, oltre che ai film programmati, a figure
e aspetti di singole cinematografie. Successivamente, la manifestazione allarga ancor più il proprio
raggio d’azione, varando nuove iniziative ed estendendo il suo intervento sul territorio marchigiano.
Nascono così: le sezioni monografiche dedicate a singole cinematografie, o a singoli
segmenti, o a singole personalità del cinema contemporaneo, nazionale e internazionale; le
Retrospettive (dapprima ad Ancona, poi nuovamente a Pesaro) dedicate anch’esse a momenti
importanti della storia del cinema; i Convegni di urbino, focalizzati principalmente sulla semiologia
cinematografica. E, ancora una volta, la Mostra, nell’attuazione di queste attività, accompagnava
la parte espositiva all’analisi e alla revisione critica, contribuendo in tal modo ad aprire
nuovi orizzonti per gli studi sul cinema e per l’attività esegetica. Il lascito più concreto, più eloquente,
e più permanente, di questa nuova impostazione programmatica è ravvisabile nelle pubblicazioni
della Mostra, la cui “biblioteca” comprende, a tutt’oggi, circa duecento volumi: una
produzione culturale che, per quantità e per qualità, nessun altro festival o istituzione operante
nel campo cinematografico può vantare.
Naturalmente il merito maggiore del successo della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema va
attribuito alla magistrale direzione di Lino Micciché, senza tuttavia dimenticare i molti che, con
lui e dopo di lui, hanno via via collaborato alla manifestazione, portandovi proposte, competenze,
entusiasmo. Dopo Micciché, alla direzione della Mostra si sono succeduti Marco Muller,
Adriano Aprà, Andrea Martini, giovanni Spagnoletti; mentre per l’edizione 2015, scommettendo
anche sul ricambio generazionale, è stato nominato nuovo direttore Pedro Armocida. Per la
manifestazione pesarese si apre ora un nuovo ciclo, con nuove, e oggi più difficili, sfide da
affrontare e altri rinnovamenti da sperimentare, guardando sì al futuro ma senza mai omettere
quanto del suo passato, in termini di finalità culturali e metodi operativi, è tuttora vitale.
(Bruno Torri )

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