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Emissione di un francobollo celebrativo del Simposio regionale per le Marine dei Paesi del Mediterraneo e del Mar Nero

(Autorizzata con D.P.R. 22 agosto 2014 pubblicato nella G.U. n. 248 del 24 ottobre 2014)

Poste Italiane comunica che il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il giorno 21 ottobre 2015, un francobollo celebrativo del Simposio regionale per le Marine dei Paesi del Mediterraneo e del Mar Nero, nel valore di € 0,95.
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito
in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: mm 48 x 40; formato stampa: mm 44 x 36; formato tracciatura: mm 47 x 54; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: quadricromia; tiratura: ottocentomila francobolli; foglio: ventotto esemplari, valore “€ 26,60”.
La vignetta riproduce l’opera pittorica Il Ponte sull’Arsenale del Canaletto (Collezione Duca di Bedford), su cui si incastona, in alto a destra, lo stemma della Marina Militare.
Completano il francobollo la leggenda “10° SIMPOSIO REGIONALE PER LE MARINE DEI PAESI DEL MEDITERRANEO E DEL MAR NERO”, la data “21 - 23 OTTOBRE 2015”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,95”.
Bozzetto: a cura del Centro Filatelico della Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali
dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
Roma, 21 ottobre 2015


10° Regional Seapower Symposium di Venezia
La “Porta Magna dell’Arsenale”. L’ingresso di terra è segnato da uno splendido portale eretto nel 1460 sotto il dogado di Pasquale Malipiero, attribuito senza fondamento ad Antonio Gambello su disegno di Frà Giocondo (Superiore del Convento della Celestia).
Strutturato come un grandioso Arco Trionfale, è ritenuto la prima opera rinascimentale a Venezia;
in seguito venne ridecorato e ampliato con intenti celebrativi, decorativi e commemorativi.
Così l’arco centrale fiancheggiato da colonne binate in marmo greco con capitelli veneto-bizantini (sec. XI) è sormontato da un attico con un grande leone marciano attribuito a Giovanni Bon. In seguito alla vittoria sui Turchi a Lepanto (7 ottobre 1571) furono aggiunte le Vittorie alate sui pennacchi,
l’iscrizione sull’architrave “VICTORIAE NAVALIS MONIMENTUM - MDLXXI” e la statua sul timpano, che rappresenta Santa Giustina (venerata appunto il 7 ottobre e alla cui intercessione fu attribuita la vittoria), opera di Girolamo Campagna (1578).
Nel 1692-94 il ponticello d’accesso fu trasformato a cura di Alessandro Tremignon in una terrazza cinta da una cancellata con pilastri, decorati da trofei a rilievo e portanti 8 statue allegoriche barocche; a destra, NETTUNO (di Giovanni Antonio Comino, firmata), BELLONA (di Francesco
Penso detto il Cabianca, firmata), la VIGILANZA e l’ABBONDANZA; a sinistra, MARTE (di Giovanni Antonio Comino, firmata), la GIUSTIZIA e altre due di significato non precisabile.
Nel 1692 furono collocati ai lati della cancellata due colossali leoni marmorei, preda di guerra di Francesco Morosini.
I grandiosi battenti del portale, in rame sbalzato con trofei d’armi, furono eseguiti nel 1694 a celebrazione della conquista della Morea e di altre gesta di Francesco Morosini; in onore dello stesso è il pilo portastendardo al centro del campo, fuso in bronzo da Giovanni Francesco Alberghetti
nel 1693 (è ornato da rilievi di Venezia “che domina il Mare” e di Nettuno, circondati da figurazioni marine).
All’imbocco del rio dell’Arsenale si apre l’ingresso acqueo del complesso, che mette in comunicazione le darsene interne con il bacino di San Marco: fiancheggiato fin dalle origini da torri, le attuali risalgono al 1686, quando il rio fu allargato per consentire il passaggio delle navi a vele
quadre. I due leoni ai lati della cancellata sono datati all’anno 1000 d.C. circa.
Quello di sinistra, accosciato, era collocato nel porto del Pireo (che da esso portava il nome di “Porto del Lion”) e reca incise sul petto, sul dorso e sui fianchi scritte in caratteri runici, riconosciute come tali nel 1800 dallo svedese Akerblad e interpretate nel 1856 dal danese C.G. Rafn (si tratta di iscrizioni dei Veringi, mercenari scandinavi al soldo di Costantinopoli, che ricordano di aver domato nel 1040 ad Atene una ribellione contro le tasse).
Il leone di destra, sdraiato, si trovava sulla strada Lepsina, tra Atene ed Eleusi.
Più a destra sono presenti altri due leoni, più piccoli, di cui quello a sinistra, proveniente dall’isola di Delo, pare essere opera greco-arcaica del sec. VI a.C. (la testa è posteriore), mentre l’altro è un leone con la testa di cane e si presume sia un bottino di guerra di Alessandro Magno portato a
Venezia, sempre come trofeo di guerra, da Francesco Morosini.
Sul muro di cinta, a destra del portale, un busto bronzeo di Dante Alighieri, opera di Giulio Monteverde, ricorda che il poeta, venuto a Venezia quale ambasciatore di Guido da Polenta, visitò l’Arsenale e ne eternò la memoria nella Divina Commedia, nel canto XXI dell’Inferno.
10° Simposio delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero.

Il Regional Seapower Symposium (RSS) tra le Marine del Mar Mediterraneo e del Mar Nero, avrà luogo a Venezia dal 21 al 23 ottobre 2015.
L’appuntamento biennale del RSS di Venezia, nato nel 1996 e giunto quest’anno alla decima edizione,
intende dar vita ad un foro in cui i capi delle Marine, che operano nella cosiddetta regione del “Mediterraneo Allargato” e nei mari adiacenti, abbiano la possibilità di incontrarsi per discutere sfide comuni e rafforzare la reciproca cooperazione.
Il Simposio 2015 sarà incentrato sul tema: “Enhancing maritime security in the wider mediterranean” ed articolato in due sessioni di lavoro:
- 1^ Sessione: Facing the whole spectrum of maritime challenges: should navies be the key instrument for the full implementation of the state action at sea?
- 2^ Sessione: Improving maritime security through dialogue & cooperation: which rule for the navies?
La Marina Militare è determinata a dar vita ad un evento che possa ancora una volta mettere in risalto il ruolo chiave svolto dalle Marine in ogni tassello di costruzione della Sicurezza Marittima e l’importanza del binomio dialogo & cooperazione, nello sviluppo dei rapporti di fiducia tra tutti gli Stati e i cittadini.

 

La Bandiera della Marina Militare

La bandiera navale della Marina Militare risale al dopoguerra, quando è stata istituita con un decreto
dell’allora Capo dello Stato Enrico De Nicola il 9 novembre 1947.
Sul decreto, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale il 29 novembre ‘47 (n. 275), all’articolo 1 si legge che la Bandiera navale della Marina Militare “è costituita dal Tricolore italiano, caricato, al centro della banda bianca, dall’emblema araldico della Marina militare, rappresentante in quattro parti
gli stemmi delle Repubbliche marinare (Venezia, Pisa, Genova, Amalfi), e sormontata da una corona turrita e rostrata”.
L’uso del tricolore sulle navi va tuttavia fatto risalire al 1848 quando l’Italia unita era ancora di là da venire. Con il Regio Decreto del 15 aprile di quell’anno, Carlo Alberto dispone “che la stessa bandiera, quale simbolo dell’unione italiana, che sventola sulle schiere da Noi guidate a liberare
il sacro suolo d‘Italia, sia inalberata sulle Nostre navi da guerra”. Esse “inalbereranno, quale bandiera nazionale, la bandiera tricolore italiana (verde, bianco e rosso) con lo scudo di Savoia al € 1,00  Lo scudo sarà sormontato da una corona”. Il 30 dicembre 1939, il Sottosegretario di Stato per la Marina, Ammiraglio d’Armata Domenico Cavagnari, chiede alla Regia Consulta Araldica del Ministero degli Interni di riconoscere un emblema araldico alla Marina (allora Regia Marina). Emblema che, scrive Cavagnari nella lettera di richiesta, occorre “saldare, gettato in bronzo, sulla prora delle navi” e che riunisce “emblemi caratteristici della Marina imperiale di Roma, delle Repubbliche Marinare di Venezia, Genova, Pisa
e Amalfi e della Marina imperiale. [...] In cuore, soprapposto ai quattro quarti, lo scudo sabaudo affiancato dal fascio littorio. A simboleggiare l’origine della marineria di Roma, lo stemma è sormontato dalla Corona turrita e rostrata, emblema di onore e di valore che il Senato romano conferiva
ai duci di imprese navali, conquistatori di terre e città oltremare” Lo stemma proposto dall’Ammiraglio Cavagnari viene concesso con Regio Decreto durante la
guerra, nell’aprile ‘41. I problemi di applicabilità del decreto derivanti dal conflitto prima e dall’armistizio del ‘43 poi,
fanno dimenticare la questione che viene riaperta solo alla fine del ‘47 dal Presidente Enrico De Nicola che istituisce la “Bandiera navale” della Marina Militare della Repubblica Italiana epurandola dal blasone sabaudo e dai due fasci littori a seguito del Referendum del 1946.

 

Marina Militare
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