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Osservatorio Astronomico di Padova

La vignetta raffigura uno scorcio dell’Osservatorio Astronomico di Padova con la casa dell’Astronomo e la grande Torre medioevale (Specola), sormontata dalla Sala delle Figure e i cupolini astronomici. Sullo sfondo, un’immagine della Nebulosa del Granchio (resto di supernova esplosa nel 1054 d.C.) ottenuta per tricromia al telescopio Copernico di Cima Ekar ad Asiago. Completano il francobollo le legende “OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PADOVA 1767 – 2017” e “… PANDIT AD ASTRA VIAM”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,95”.

 

Padova, 21 marzo 1767: l’architetto Domenico Cerato (1715-1792) riceve in consegna dal Magistrato della Serenissima Repubblica di Venezia le chiavi della Torre maggiore dell’antico castello dei Carraresi, già fortezza e prigione di Ezzelino III da Romano nel XIII secolo. Da questo momento prendono avvio le opere di trasformazione della Torre in Osservatorio che porteranno alla realizzazione della Specola dell’Università patavina. I lavori, sovrintesi dall’abate Giuseppe Toaldo (1719-1797), professore alla cattedra di Astronomia e Meteore, durano dieci anni, ma sin dal 1767 la Città di Padova può rallegrarsi di divenire la sede di “uno dei più begli osservatori europei, e senza esitanza il più cospicuo d’Italia, per la grandezza della sua fabbrica, per l’orizzonte, per i comodi ad ogni specie di osservazioni.”

 

Sin dalla fondazione, l’Osservatorio Astronomico ha prodotto ricerca di alta qualità. Negli anni iniziali primeggiò nel campo meteorologico, principale interesse scientifico del Toaldo, propenso a far un uso ‘sociale’ dell’Astronomia, soprattutto in considerazione delle sue ricadute pratiche nella società e in particolare nel mondo agricolo. Dopo aver attraversato un periodo critico in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia, l’Osservatorio riconquistò adeguata importanza e capacità scientifica nel corso dell’Ottocento, grazie al direttore Giovanni Santini (1787-1877) che orientò la ricerca all’Astronomia di posizione e alla Meccanica Celeste. Egli mantenne la direzione per tutto il periodo della dominazione austriaca sul Veneto e, forse anche per questo, la sua figura scientifica primeggiò in campo astronomico su gran parte del XIX secolo. L’unità d’Italia vide poi la direzione della Specola affidata a Giuseppe Lorenzoni (1843-1914), uno dei padri fondatori dell’Astrofisica italiana e insigne geodeta. Dopo il travagliato periodo della Prima Guerra Mondiale e del primo dopoguerra, il rilancio delle attività scientifiche avvenne sotto la direzione di Giovanni Silva (1882-1957) con l’inaugurazione ad Asiago nel 1942 del telescopio Galileo da 120 cm, all’epoca il più grande d’Europa, ed il trasferimento delle attività osservative in quella sede. La devastazione della Seconda Guerra Mondiale spense ben presto ogni attività, ma nel secondo dopoguerra l’Astronomia padovana, germogliata all’ombra della Specola, visse un nuovo e fecondo sviluppo proprio grazie all’Osservatorio di Asiago che in brevissimo tempo si distinse soprattutto per gli studi sui fenomeni legati alla variabilità stellare con Leonida Rosino (1915-1997) ed i suoi collaboratori. Negli anni settanta venne poi realizzato il telescopio Copernico da 182 cm a cima Ekar, a tutt’oggi il più grande strumento ottico sul suolo italiano.

 

Attualmente l’Osservatorio Astronomico di Padova, nato come gabinetto universitario e diventato ente giuridico autonomo nel 1923, è una delle principali e più antiche Strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che dal 2001 riunisce e coordina tutta la ricerca astronomica nazionale. La sede amministrativa, i laboratori e gli studi della gran parte dei ricercatori sono ancora presso la sede storica della Specola. Nell’edificio attiguo è ospitata la sezione astronomica del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università, col quale l’Osservatorio costituisce un unico comprensorio scientifico, noto in Città semplicemente come La Specola.

Con uno staff di circa 150 persone includendo i ricercatori (anche quelli non di ruolo) e il personale tecnico-amministrativo dei due Enti, La Specola è un riconosciuto centro di eccellenza per la ricerca astrofisica a livello internazionale. Le ricerche spaziano dalla Fisica Stellare, allo studio dei corpi del Sistema Solare e la ricerca di Pianeti Extrasolari, all’indagine sulle grandi strutture dell’Universo e la Cosmologia. I ricercatori padovani utilizzano i più moderni strumenti disponibili per le osservazioni sia da Terra che dallo spazio, e sono all’avanguardia anche nello studio teorico e nella modellistica. Fondamentale è anche la ricerca tecnologica per lo sviluppo di nuova strumentazione per i maggiori telescopi mondiali e per le missioni spaziali.

Oltre alla ricerca l’Osservatorio favorisce la diffusione della cultura scientifica nel territorio grazie a progetti di didattica e divulgazione dell’Astronomia che si rivolgono alla scuola e alla società. Nella sua mission l’Osservatorio ha anche il compito di tutelare, conservare e valorizzare il proprio prezioso patrimonio storico, costituito dagli strumenti, dai libri e dalle carte d’archivio raccolti nel corso dei secoli, testimonianza tangibile della sua prestigiosa attività. Forte della propria capacità scientifica a ogni livello, e consapevole della propria storia, indissolubilmente intrecciata con le vicende storiche e sociali della città di Padova, dal 1994 l’Osservatorio ha aperto al pubblico il suo nucleo più antico, la Torre, trasformandola nel Museo La Specola.

 

A 250 anni dalla sua fondazione, l’emissione del francobollo celebrativo costituisce un importante riconoscimento per l’Osservatorio Astronomico di Padova, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Università di Padova e per tutte le persone che lavorano alla Specola. È anche uno stimolo per far conoscere al vasto pubblico quanto, in questi due secoli e mezzo, l’Astronomia sia cresciuta e sia evoluta assieme alla Città e quanto essa, forte del proprio passato, sia proiettata verso il futuro.

 

 

 

Massimo Turatto

Direttore

INAF-Oss. Astr. di Padova

 

Simone Zaggia

Astronomo, Coordinatore delle Celebrazioni Specola 2.5.0

INAF-Oss. Astr. di Padova

 

Valeria Zanini

Curatrice Museo La Specola e patrimonio storico

INAF-Oss. Astr. di Padova

 

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