L’articolo fa riferimento alla sequenza video del film “ La grande Guerra” di Mario Monicelli, presentata nella nostra VideoGallery . L’arrivo della corrispondenza al fronte e la trepidazione dei soldati per la speranza di ricevere notizie dai loro cari lontani, è anche l’occasione per soffermarci su un grande attore, Alberto Sordi, protagonista del film con Vittorio Gassman.
Su Alberto Sordi, da poco è passato il decennale della sua morte, sappiamo quasi tutto e abbiamo visto e conosciuto gran parte dei suoi film. Dei suoi film, però, bisogna dire che alcuni di questi non risultano essere così conosciuti da tutti.
Stiamo parlando di due film che l’attore nel 1964 ha recitato sotto la direzione di Tinto Brass, allora regista "impegnato" che a metà degli anni ’80 decise di abbandonare il cinema "serio" (o "serioso", come dice lui) per dedicarsi al cinema erotico. Forse, proprio per questo (mia supposizione), la visione dei suoi film passati è stata poco riproposta ai telespettatori. I film sono:
Nel film “il disco volante” Alberto Sordi è il protagonista, impegnato a dare voce e corpo a quattro personaggi che presto rientreranno nel suo repertorio: il parroco Don Giuseppe, prete ubriaco, il brigadiere un po' tonto, il conte gay e il Marsicano, piccolo borghese meschino.
Nelle parole di Brass la ferma volontà di avere Sordi come assoluto protagonista.
«Dino De Laurentiis mi ha proposto di fare Il disco volante. Io ho accettato ad una sola condizione: che Sordi interpretasse tutti e quattro i personaggi. Il film si basava su un’idea che circolava a Roma da tempo. Si chiamava Un marziano a Roma, ed era stata scritta da Ennio Flaiano. Il tema vero era la grettezza della piccola borghesia messa di fronte a un fatto, un fenomeno che non riesce a capire, a comprendere. Sordi è un vero talento; la sua bravura fa rimanere sbalorditi. Delle volte c’erano sequenze nelle quali era necessario passare da un personaggio all’altro in un breve arco di tempo. Entrava nei camerini e subito dopo il trucco sembrava davvero un’altra persona. Non solo fisicamente, ma negli atteggiamenti, nella psicologia, nei movimenti, nei denti, eccetera. Era davvero impressionante il modo in cui si adattava al nuovo ruolo» (Brass).
Nel film collettivo La mia signora, Brass gira due episodi (gli altri sono dei registi Mauro Bolognini e Luigi Comencini), e dirige nuovamente Alberto Sordi accanto alla bellissima Silvana Mangano. Pur nel genere commedia e nell'ambito della breve durata degli episodi, Brass da la possibilità di esprimere il talento inventivo di Sordi, immergendo i due racconti in una dimensione grottesca e amara, non priva di momenti surreali.
Il primo episodio “L'uccellino”, il protagonista è il canarino che diviene la causa di un'improvvisa crisi coniugale. Il marito decide di sopprimere l'uccellino, per il quale la moglie nutre un affetto eccessivo. Ma la donna lo sostituisce con altri uccellini: il marito, allora, uccide la moglie.
Il secondo episodio “L'automobile”, racconta l’amore sviscerato di un uomo per la propria macchina che supera anche quello per la moglie: non fa caso alle sue infedeltà, ma si abbatte quando l'automobile, cui è così infantilmente attaccato, gli viene rubata.
(Stefano Carbone)