È ben noto che Kubrick, in Barry Lyndon (1975), ha mirabilmente ricostruito le vicende del protagonista facendo ampio riferimento all’iconografia inglese del Settecento, nella ferma convinzione che solo l’arte sia l’unico repertorio fedele per chi desideri ricreare in immagini vicende proiettate in un passato lontano.
ll film è costruito sulla base di un vastissimo archivio di disegni e di dipinti di Constable, Reynolds, Longhi, Bellotto, Gainsborough, Hogarth, Fùssli, tanto per citare qualche modello illustre.
Interessanti sono i riferimenti a certe situazioni: alcune indirettamente occhieggianti alle immagini pittoriche, altre direttamente calcate sulla matrice figurativa. Un esempio del primo caso è la sequenza della passeggiata di lady Lyndon con il marito, il figlio e il precettore, che ha il "respiro e il sapore de La passeggiata del mattino di Gainsborough. Nel secondo caso sono di obbligo per lo meno questi raffronti: in particolare da Matrimonio alla moda: di Hogarth per la posizione che assume Raymond Barry, sdraiato su una poltrona e inebetito dall'alcol, dopo la morte del figlio; e Incubo notturno (1783) di Fùssli per l'inquadratura di lady Lyndon avvelenata.
L'identità, in quest'ultimo caso, è totale: stesso colore diviso in masse di chiaroscuro in tonalità cineree, stesse intonazioni di affanno e di angoscia, stessa posizione del corpo flessuoso sotto le lenzuola.
In 2001: Odissea nello spazio, la sequenza del viaggio oltre l'infinito è stata interamente ideata facendo ricorso a un vorticoso succedersi di immagini elettroniche, di Op-art, di strutture architettoniche, di circuiti stampati, di fotografie molecolari. Le visioni paesaggistiche hanno un referente illustre nella pittura di Mondrian, che in Duna (1910) ha creato veri e propri colori mentali, alieni da qualunque riproduzione realistica della natura. I corridoi di luce sono gli stessi della pittura dell'inglese Allen Jones: si pensi alle sue Skylight series, realizzate alla fine degli anni Sessanta. Il famoso monolite del film, infine, trova un riferimento esatto nella scultura contemporanea: dalle Space columns di Peter Kolisnyk a Toronto alle sculture 3 x 1 di Turnbull.
Gli ambienti futuribili di Arancia meccanica (1971)nascono sull'onda della Pop-art e hanno numerose analogie con l'architettura e la scultura degli anni Sessanta. Le figure di donna trasformate in sedie e tavolini nel Korowa Milk Bar risentono della scultura di Henry Moore, ma soprattutto dell'arte dell'americano Segal. Restando sempre ad Arancia meccanica, l'appartamento della donna dei gatti contiene elementi di arte contemporanea: dal fallo di gesso, chiaramente riferibile a Princess di Brancusi, ai dipinti di nudi di donna, uno dei quali richiama Grand american nude di Wesselman.
Anche in Shining (1980), la costruzione labirintica dell'Overlook Hotel richiama molte opere dell'architettura attuale. Kubrick stesso ha confessato di essersi ispirato a Frank Lloyd Wright nella realizzazione dei gabinetti dell'albergo. Anche il salone Colorado, dove Nicholson scrive, riecheggia quello dell'Imperial Hotel di Tokyo, progettato da Wright nel 1916: identico è il gioco delle simmetrie e degli apparati decorativi, così come del tutto analoghe sono le tonalità cromatiche dei bianchi e dei marroni. Tutto ciò testimonia che i suoi film sono rappresentati da un continuo contatto con la pittura e la scultura, nelle sue forme più avanzate.
(a cura di Roberto Campili e Stefano Carbone)