Quando visiti un museo sei "colpito" dagli oggetti esposti, oggetti che ormai non hanno più un anima, non sono più in vita. Il loro scopo è quello di farci ricordare un passato su cui poi è stato possibile creare un futuro. Come dalle ceneri della fenice, non ti aspetti di vedere, come oggi sta accadendo, che il maestoso motore della Posta Pneumatica presente nelle sale del museo storico della comunicazione possa tornare in vita.
La centrale di posta pneumatica presente attualmente all'interno del Museo storico della comunicazione si trovava nella sede delle Poste di San Silvestro.
L’inizio della sua attività risale al 1913. La prima centrale ad entrare in funzione fu quella di Milano nel marzo 1913 (emissione francobollo), seguita subito dopo da Roma.
Le prime centrali di posta pneumatica nacquero in Italia nel 1910, sicuramente in ritardo rispetto a Parigi 1879 (che divenne la rete più estesa con 180 Km. di tubazioni), Philadelphia 1893, Praga 1899.
Tra l'altro quella di Praga, la vecchia signora delle telecomunicazioni, come veniva chiamata dai praghesi, ha servito fedelmente la sua città fino al 2002 consegnando telegrammi, lettere e pacchi con una puntualità inimmaginabile in gran parte d’Europa prima dell’arrivo dei fax e di internet.
La posta pneumatica di Roma Prima della seconda guerra mondiale, aveva circa 45 Km. di tubi installati, 13 stazioni e 2 centrali pneumo-generatrici.
Dopo la guerra, quando l’Amministrazione delle Poste riprese la sua attività, le reti di Roma e Milano furono ulteriormente ampliate e rinnovate, quindi la posta pneumatica sembrò avere un gran
futuro e con la possibilità di diffusione anche alle città di medie dimensioni.
Negli U.S.A. invece il sistema di posta pneumatica nel 1920 era già considerato superato a causa dello sviluppo dell’automobile ed ebbe il colpo di grazia con l’avvento dell’informatica. Infine il servizio al pubblico di posta pneumatica a Roma venne soppresso ufficialmente nel 1971, a seguire furono Milano e Napoli.
E propro negli USA, grazie a Musk, ora il sistema di Posta pneumatica sembra rinascere non più per spedire la posta ma per far viaggiare persone !
Come avevano anticipato in un articolo del 2014, il sistema di trasporto Hyperloop di Elon Musk in capsule, capace di superare i 1.200 km all’ora,
che sembrava solo un grande sogno uscito da un film di fantascienza di inizio millennio ora è diventato realtà.
Nelle ultime ore invece la sorpresa: il programma volto a creare enormi canali in cui viaggeremo alla velocità del suono, pari in aria a circa 1.237 chilometri orari, sta per diventare realtà grazie ad una serie di accordi stretti dalla Hyperloop Transportation Technologies, società terza e indipendente da Musk, con la Oerlikon Leybold, produttrice di pompe a vuoto, gli ingegneri di Aecom e gli architetti di Hodgetts+Fung.
Come riporta Wired, l’intenzione di Musk è quella di permettere anche ad altre aziende, oltre alla sua SpaceX, di realizzare un progetto tanto avveniristico quanto possibile. Un passo in avanti verso il concreto arriva grazie alla collaborazione della Hyperloop Transportation Technologies con un gruppo di esperti, per costruire un tubo lungo più di 1.000 chilometri e depressurizzato, così da facilitare il passaggio galleggiante delle capsule. Un compito che secondo il CEO di Oerlikon non dovrebbe essere difficile visto che, almeno tecnicamente, ci sono tutti gli elementi necessari alla creazione dell’infrastruttura e dei veicoli.
Oramai ci siamo: nella prima parte del 2016 Hyperloop Transportation Technologies testerà un collegamento su una pista di 8 km presso la smart city Quay Valley in California. Da qui la rotta ultrasonica potrebbe raggiungere altre città degli Stati Uniti per approdare in Europa, sempre in versione di prova, entro il 2017.
(a cura di Stefano Carbone)