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Posta Militare- Dopoguerra

Nel secondo dopoguerra le Forze armate si riorganizzarono in maniera del tutto differente e i vecchi uffici di Posta militare vennero smobilitati ancora una volta. Le nuove esigenze tattiche, la geografia politica ridisegnata a seguito della conferenza di Yalta nel 1945, la costituzione della NATO, la pacificazione dell’Europa e lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione convinsero l’esercito ad utilizzare prevalentemente i canali postali civili o corrieri interni appositamente autorizzati.

Tuttavia proprio gli scenari che si delinearono nel panorama internazionale convinsero lo Stato maggiore italiano, attento in particolare alle vicende di confine con la Jugoslavia di Tito e più in generale con il blocco comunista, ad approntare comunque una rete di difesa in caso di invasione, per quanto improbabile, da Est.

Nell’ambito delle responsabilità affidate in tal senso anche al ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni fu costituito l’Ufficio Speciale M (cioè Mobilitazione) – un Ufficio M era già stato creato da Mussolini nel 1927 – con il compito principale di predisporre la Posta militare all’eventualità dell’accendersi di un conflitto. Nel 1951 furono dislocati nel territorio 16 uffici M in ogni capoluogo di regione con personale composto da postali militarizzati; l’Ufficio Speciale passò poi nel 1956 alle dipendenze dell’Ufficio centrale Ispezione amministrativa del ministero delle Poste: vennero così ricostituite unità di Posta militare riutilizzando il vecchio materiale esistente e fornendone di nuovo per completare l’attrezzatura.

Un’altra guerra, fortunatamente, non scoppiò mai. Ciò che resta degli uffici di Posta militare appartiene oggi alla memoria di un passato che vale la pena di conservare con particolare cura.

Per non dimenticarsi di ricordare. 

                                                                                     (Mario Coglitore)

 

 

Fonti utilizzate:

Andrea Giuntini, Il periodo fra le due guerre, in Valerio Castronovo (a cura di) Le Poste in Italia. Da amministrazione pubblica a sistema d’impresa, Laterza, Roma-Bari, 2003.

Bruno Crevato-Selvaggi, Le Forze armate italiane e la posta dal dopoguerra, in Bruno Crevato-Selvaggi (a cura di), La Repubblica italiana, Roma, 2003.

Per saperne di più:

Beniamino Cadioli, Aldo Cecchi, La posta militare italiana nella prima guerra mondiale, Ufficio storico SME, Roma, 1978.

Aldo Cecchi, Beniamino Cadioli, La posta militare italiana nella seconda guerra mondiale: cronologia, Ufficio storico SME, Roma, 1991.

Giuseppe Marchese, La posta militare italiana, 1915-1923, Studio filatelico Nico, Trapani, 1999.

 

 

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